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  • 26/07/2025

SERGIO OMEDÉ

SERGIO OMEDÉ
Opere sculture e disegni
Castello di Costigliole d’Asti
26 luglio- 31 agosto 2025
Orari Sabato - Domenica :10.30-12.30/15.00- 19.00
Ingresso 5,00 euro, gratuito per i bambini sotto i 12 anni


Inaugurazione mostra 26 luglio ore 18.00, Castello di Costigliole d’Asti



Catalogo con testo critico di Walter Accigliaro

“Il percorso espositivo, ospitato nelle sale del Castello di Costigliole d’Asti, presenta una significativa raccolta di sculture e disegni realizzati da Sergio Omedé in un arco cronologico che va dal 2015 al 2025.

Si tratta di soggetti in cui si afferma la fertile capacità creativa dell’artista nel plasmare forme intrise di riferimenti antropologici in evoluzioni immaginifiche ma forse non troppo lontane dalla nostra prossima <inumanità>, a cui si affiancano riflessioni su un futuro del mondo che ci circonda in cui animali, elementi vegetali, semplici oggetti si confondono, si sovrappongono, si aggrovigliano nell’impianto scultoreo, che in questa raccolta si esplica soprattutto nella materia lignea. La mostra propone inoltre una sequenza di una decina di disegni, anche di grandi dimensioni (cm 150x260). I soggetti grafici sono simbioticamente collegati alla dialettica che si manifesta nei volumi scultorei. Questi non debbono essere certo visti come disegni preparatori ma come vero e proprio connubio espressivo della sua arte, in cui si esprime da parte dello scultore una disponibilità intrinseca nel partecipare con profonda sensibilità alle inquietudini del proprio tempo: si traduce così nella materia o sul foglio bianco una vertigine di profili di proiezioni visionarie”.

Clizia Orlando

<Se il compito di un artista - scrive Walter Accigliaro - può essere anche quello di suscitare

un turbamento d’animo, una riflessione profonda e spiazzante in chi osserva, allora Omedè

raggiunge lo scopo>. < Certo valgono sfumature diverse per tale circostanza – aggiunge lo storico dell’arte - non tutti i suoi lavori sembrano condurre ad una sorta di ironica dannazione umana, tuttavia persiste il senso che induce al ripensamento individuale sulla propria condizione >.

< Per alcuni soggetti ben presenti o più ricorrenti nelle sculture di Omedè - sottolinea Accigliaro - si possono anche collegare valenze simboliche. Le ossa umane non sono soltanto tragici simboli funebri, bensì pure immagini della fede nella resurrezione, come un impiego rituale in rapporto al superamento della morte.

Tuttavia un “monito anatomico” a ricordare il fato, a testimoniare il dramma delle malattie corporee pare imprescindibile, ma senza tralasciarne il valore plastico-visivo del soggetto >.

La duplice mostra ha come sede il Castello di Costigliole d'Asti e i suggestivi Voltoni presso Montemagno Monferrato, fino al 31 agosto 2025.

Sergio Omedé nasce il 5 dicembre del 1957 a San Damiano d’Asti. Frequenta la scuola d’arte di Saluzzo e in seguito i corsi di Sandro Cherchi all’Accademia Albertina di Torino.

Nel 1984 espone la sua prima mostra personale a Torino alla galleria la “Cittadella” con testo critico di Renzo Guasco. Nel 1985 espone alla galleria “La Fornace” di Asti, poi nella mostra itinerante “Piemonte anni ‘80” che ha come sedi Torino, Venezia, Firenze e Parigi.

L’incontro con il critico Mario de Micheli lo porterà alla Biennale di scultura di Asti e alla Biennale internazionale del Bronzetto di Padova nel 1995.

Nel 1994 partecipa ad “Artissima” con una scultura e un grande disegno nello spazio di Nicola Loi dello “Studio Copernico” di Milano.

Nel 1997 partecipa al 37° Premio Suzzara e a Pavia al Castello Visconteo, “Scultura e colore”, Il colore nella scultura italiana del’900, nel 2000 è tra gli artisti della rassegna “Corpo libero” a Castell’Arquato. A Sulmona nel 2005 partecipa al “32° premio Sulmona” a cura di Vittorio Sgarbi e Giorgio Seveso.

Negli anni 2000 ha quattro importanti commissioni: la commissione per la cantina di Angelo Gaja “Ca’ Marcanda” di Castagneto Carducci; nel 2004 la scultura “l’Emigrante” per il comune di Savigliano in occasione del gemellaggio con la città argentina di Villa Maria e nel 2006 si inaugura ad Asti il monumento “De Historia” per il Comune di Asti in collaborazione con l’architetto Giovanni Bo. Nello stesso anno esegue un gruppo di sculture in terracotta per gli spazi Borsalino a Milano.

Nel 2018, viene commissionato dal Parco Paleontologico astigiano la realizzazione di installazioni/cornici da inserire nel paesaggio astigiano per valorizzare gli scorci nel territorio dell’antico mare padano.

Nel 2020 la Fondazione Peano di Cuneo lo invita ad allestire una personale “Om. Anatomia del pensiero barocco” a cura di Ivana Mulatero.